Geografia & storia

Geografia

Trieste, situata sul golfo omonimo dell’Adriatico settentrionale, al confine con la Slovenia, è il capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia. Si estende lungo il litorale e sulle pendici dei rilievi carsici (descrizione) da cui si può ammirare lo splendido panorama del golfo. Il clima di Trieste è piuttosto mite ma la città è esposta alla bora, il freddo vento proveniente dal Nord Est che vi giunge con raffiche che possono essere anche di più di 100 chilometri orari e portare il gelo nei mesi invernali. (fino a 2:48https://www.youtube.com/watch?v=FMCFAy-hKJU). Trieste è una città abbastanza piovosa, con ottobre come mese con più precipitazioni. A Trieste nevica raramente perché la Bora è un vento secco. L’estate è calda e afosa, ma la calura è mitigata dalle brezze marine.

Storia

Trieste è una città antichissima che in epoca preistorica fu abitata da Illiri, popolo indoeuropeo stanziato principalemente nella penisola balcanica. Nel II secolo a.C. era parte dell’Impero Romano. Alla caduta dell’Impero, nel 476 d.C., Trieste fu dominata da Bisanzio, ma nel 568 fu saccheggiata e poi incendiata dai Longobardi. Nell’812 cadde in mano dei Franchi e alla morte di Carlo Magno, il nuovo re dei Franchi, Lotario, la cedette al vescovo di Trieste, Giovanni III. 

Successivamente, le guerre con Venezia, rivale potenza marinara, indebolirono Trieste che venne occupata da Venezia. Quest’ occupazione durò dal 1369 al 1380. Nel 1382 il patriarca di Trieste chiese la protezione degli austriaci e in seguito, pur venendo invasa varie volte dai Turchi e dai Veneziani la città rimase nelle mani degli austriaci. Nel 1717 l’imperatore Carlo VI d’Asburgo dichiarò Trieste porto franco e vi fece costruire un arsenale e una flotta.

La reggenza della figlia di Carlo VI, Maria Teresa (1740-1780) coincise con il punto di maggior sviluppo della città che diventò uno dei porti più importanti del Mediterraneo, attirando così molti abili commercianti greci, turchi e israeliti.

Nel 1797 i francesi occuparono Trieste che però nello stesso anno Napoleone con il trattato di Campoformio restituì agli Austriaci. Questa non fu l’ultima volta che i francesi attaccarono Trieste, ma furono ripetutamente scacciati e nel 1815 il Congresso di Vienna riconobbe il dominio austriaco sulla città. In seguito Trieste visse un periodo di grande fioritura economica, grazie anche alla costruzione della ferrovia Südbahn che connetteva la città a Vienna, capitale dell’Impero Autro-Ungarico.

Il grande sviluppo economico fu affiancato da una centralizzazione del potere che discriminava contro gli italiani, a favore degli slavi. Per questa ragione, quando  nel 1915 scoppiò la Prima Guerra Mondiale, gli italiani si rifiutarono di combattere per l’Impero Austro Ungarico e dopo la guerra, vinta da Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, Trieste fu annessa al Regno d’Italia.

Domande
  1. Quali furono i popoli che dopo la caduta dell’Impero Romano dominarono sul territorio di Trieste?
  2. Che rapporti c’erano tra Trieste e Venezia nel XIV secolo?
  3. Che cosa fece Carlo VI d’Asburgo che favorì il commercio a Trieste? 
  4. Come fu la reggenza di Maria Teresa d’Asburgo?
  5. Che cosa fecero gli italiani allo scoppio della Prima Guerra Mondiale?

Trieste durante il ventennio fascista

Il regime fascista s’impose a Trieste come protettore dell’italianità e, come del resto anche in Italia, come feroce avversario dei socialisti. Infatti, le azioni punitive degli squadristi fascisti (membri delle squadre volontarie di “difesa cittadina”), a Trieste colpirono subito queste due componenti della popolazione. Inoltre, furono promulgate delle leggi secondo le quali era vietato l’uso pubblico di lingue “straniere”, quella slovena e la croata, vi furono processi, arresti, condanne a morte, espulsioni e creazione di campi d’internamento. Nel 1938 Mussolini, alleato della Germania nazista, annunciò a Trieste, nella piazza dell’Unità, l’imposizione delle leggi razziali. 

Ecco il discorso che Mussolini fece a Trieste nel 1938:

Trieste e la Seconda Guerra Mondiale

Nel 1943 truppe tedesche occuparono Trieste e vi rimasero sino al 1945. Durante l’occupazione usarono Durante l’occupazione tedesca lo stabilimento per la pilatura del riso, la Risiera di San Sabba, venne adibito a campo di detenzione per i partigiani e i detenuti politici, nonché a campo di smistamento per gli ebrei da deportare in Germania e Polonia. Ogni azione contro gli occupant risultò in rastrellamenti, e fucilazioni di civili slavi e italiani. Inoltre, tra il 44 e il 45 cantieri navali e la raffineria di petrolio e così pure palazzi di Trieste vennero bombardati da americani e britannici.

Nel 45 Trieste liberata dai tedeschi venne occupata per 43 giorni dall’esercito yugoslavo. L’occupazione yugoslava fu vista dagli slavi come una vera liberazione, mentre dagli italiani come un’ulteriore occupazione. Infine, l’Accordo di Belgrado del giugno del 1945 ratificò il ritorno di Trieste all’Italia.

Il Territorio Libero di Trieste (TLT)

Trieste era un porto importante a cui né gli slavi né gli italiani volevano rinunciare e quindi nel 1947, sotto l’egida dell’ONU, venne istituito  il “Territorio libero di Trieste” (TLT) diviso  in due zone d’occupazione militare: la Zona A amministrata dagli angloamericani e la Zona B amministrata dagli jugoslavi. Più tardi con l’Accordo di Londra del 1954 la Zona A venne passava ufficialmente all’amministrazione civile dell’Italia e la Zona B a quella yugoslava. Infine, nel 1975, con il trattato di Osimo, Zona A e Zona B venivano formalmente incorporate dall’Italia e dalla Yugoslavia.

  1. Perché nel 1947 venne istituito il Territorio libero di Trieste?
  2. Che cosa stabilì l’Accordo di Londra del 1954?    
  3. Quando la Zona A e la Zona B diventarono parte dell’Italia e della Yugoslavia?

A spasso per la città del vento

Mostra su Trieste.

Gli studenti in gruppi di 3 o 4 scelgono un periodo della storia della città e creano una mostra digitale costituita da personaggi, opere d’arte, dipinti o fotografie dei palazzi e quartieri della città e oggetti dell’epoca. La mostra dev’essere corredata da dettagliate didascalie. Finito il lavoro di ricerca e di raccolta e illustrazione dei materiali, gli studenti devono inaugurare la loro mostra sulla nostra piattaforma. Ogni mostra verrà poi commentata da tutti gli studenti.