ARTEMISIA GENTILESCHI
Artemisia Gentileschi nasce a Roma nel 1593. Sua madre muore quando lei ha solo 12 anni. Il padre, il pittore Orazio Gentileschi, la porta con sé in bottega e le insegna a disegnare, a preparare i colori, a dipingere. Nel 1611, a 17 anni, avviene un evento drammatico nella sua vita: subisce uno stupro (rape) da parte di Agostino Tassi, un amico pittore del padre. Lei reagisce in maniera molto forte a questo evento e combatte in tribunale affinché lo stupratore sia condannato. Agostino Tassi ha una condanna a cinque anni di prigione. Artemisia diventa una pittrice di grande successo e, nel 1616, entra a far parte, prima donna nella storia, dell’Accademia del disegno di Firenze. A Firenze frequenta i più grandi artisti e intellettuali; è amica di Galileo Galilei e di Michelangelo Buonarroti il Giovane (pronipote di Michelangelo). Cosimo II de’ Medici, signore di Firenze, la considera una pittrice di valore. Ha grande stima da parte dei suoi contemporanei.
Forse l’analisi più sincera ed obiettiva dell’arte di Artemisia la troviamo in una lettera che il padre Orazio scrive alla Granduchessa di Toscana: