Storia

Data la vastità dell’argomento, limitiamoci a sintetizzare brevemente i momenti cruciali della storia di questa città e ad approfondirne solo alcuni che, secondo un sondaggio, suscitano maggior interesse:

La data di fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile del 753 a.C. Lo storico romano Tito Livio racconta nel suo Ad urbe condita la leggenda secondo cui furono i fratelli Romolo e Remo, allattati dalla lupa e discendenti di Enea, a fondare la città e Romolo divenne il primo re di Roma.

Il tirannico Tarquinio il Superbo fu l’ultimo re di Roma, perché nel 509 a.C al 31 a.C o 27 a.C la città divenne una repubblica e si espanse sulla penisola e sul Mediterraneo, negli odierni Medio Oriente e  Europa, non senza periodi di crisi e guerre civili.

Nel 49 a.C il triumviro Cesare divenne sostanzialmente il dittatore di Roma ma fu ucciso nel 44 a.C.  Dopo la morte di Cesare e guerre tra tre triumviri, Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, il senato affidò tutti i poteri al figlio di Cesare, Ottaviano Augusto che diventò imperatore. Fino al II secolo d.C, l’epoca imperiale fu caratterizzata da grande splendore e nuove conquiste. 

Nel III secolo d.C l’impero entrò in crisi e vi fu un periodo di anarchia militare che terminò solo nel 284, quando divenne imperatore Diocleziano. Diocleziano riorganizzò l’impero, istituendo la tetrarchia, cioè un sistema di governo a 4, e stabilendo la sua residenza a Nicomedia,  in Oriente, nell’odierna Turchia. 

A dare ancora maggiore importanza alla parte orientale dell’Impero fu l’imperatore Costantino che nel 330 d.C fondò una nuova capitale: Costantinopoli. Alla sua morte, avvenuta nel 337, l’Impero venne diviso tra i suoi tre figli: CostanteCostantino II e Costanzo II, che si fecero guerra per il potere. Gli imperatori che salirono in seguito al trono imperiale dovettero affrontare la minaccia sempre più forte dei “barbari”. 

Più tardi, nel 410 Roma venne saccheggiata dai Visigoti e nel 455 dai Vandali. Nel 476, Odoacre, re dei Goti depose l’imperatore Romolo Augustolo e questo segnò la fine dell’ Impero Romano d’Occidente 

Sul territorio di quello ch’era stato l’Impero Romano d’Occidente, si formarono 5 Regni romano-germanici. L’impero d’Oriente o Impero Bizantino continuò ad esistere fino al 1453, quando i Turchi conquistarono Costantinopoli.

Le grandi strade dell’antica Roma

A Roma, se si parla di escursioni o di viaggi, si sentirà menzionare l’Appia antica, la Cassia, la Salaria, l’Aurelia, Flaminia. Sono ancora percorribili queste strade? Alcune lo sono ancora (l’Appia ma solo a piedi, l’Aurelia e la Salaria sono diventate parte parte della rete di strade statali), di altre si usa solo una parte (Cassia), altre conservano ancora tutto lo strato di pietre dell’antichità e non sono più usate (Flaminia).  Quali punti della penisola congiungevano queste strade e chi le fece costruire?

Dalla caduta dell’Impero d’Occidente all’età napoleonica

Dopo la caduta dell’Impero romano (476 d.C.) Roma non era più il centro dell’impero e in città continuavano a migrare  dal nord Europa e dall’est (movimento migratorio che era già cominciato nel III secolo d.C.). Visigoti, Ostrogoti, Longobardi, Franchi arrivarono a Roma per motivi commerciali e naturalmente militari. Roma era insomma una città in rovina e poco popolata. E fu in questo periodo che il vescovo di Roma cominciò ad arrogarsi il potere sulla città, favorito dal disinteresse di Costantinopoli  nei confronti dell’ex capitale dell’Impero d’Occidente e a conferire alla città una dignità sacrale, anche attraverso la costruzione di chiese e la raccolta di reliquie. 

Se il potere del papa era limitato da un punto di vista territoriale, grazie ad una graduale politica espansionistica, in seguito si estese a nuove province, sino ad arrivare al XV secolo, epoca in cui lo stato pontificio consolidò i propri confini e centralizzò il controllo del territorio.

A partire dal 1620 il mondo mediterraneo e centroeuropeo, fu colpito da una grave crisi economica  e lo stato pontificio cercò di lenire le sofferenze delle classi più deboli attraverso la creazione di una serie di istituzioni benefiche come Monti di Pietà  (i primi d’ Europa) , ospedali pubblici, mense per poveri, ma rimase in uno stato di grande arretratezza.  

Con la  generale ripresa economica e culturale avvenuta sia in Italia che in altri paesi europei, lo stato pontificio  avviò una serie di riforme miranti a migliorare le condizioni dei suoi sudditi, tra cui il frazionamento dei latifondi, il miglioramento delle condizioni igieniche dei lavoratori il miglioramento delle comunicazioni e del commercio. Vennero avviate anche riforme in campo amministrativo: la semplificazione delle imposte, venne creato un catasto, vennero eliminate molte delle dogane interne. Si fece anche una bonifica delle paludi pontine a Sud di Roma che premise nuove coltivazioni e nuova occupazione.

Dall’età napoleonica all’annessione di Roma al nuovo Regno d’Italia (1870)

Con l’invasione napoleonica, lo stato pontificio rischiò di scomparire. Nel 1796 in pochi giorni i francesi entrarono a Bologna, Ferrara e Ravenna, allora parte dello stato pontificio e dopo l’armistizio Bologna, Ferrara e la Romagna furono annesse alla neonata Repubblica Cisalpina. Nei mesi successivi, le truppe napoleoniche invasero Roma, apportandovi molta distruzione e saccheggi.

Nel 1798  Papa Pio VI fu arrestato e esiliato; morì prigioniero in Francia il 29 agosto 1799, ma con l’intervento dell’esercito borbonico e di quello Austriaco e dell’inglese, i francesi furono cacciati.  Nel 1800 Roma e fu riconsegnata al governo pontificio.  Napoleone, però non demorse  e attaccò nuovamente lo stato pontificio. Anche questa volta il papa Pio VII fu arrestato e deportato in Francia.

Dopo la caduta di Napoleone a Lipsia (battaglia di Lipsia), la Francia dovette restituire i territori occupati dai suoi eserciti alla Santa Sede.Data la politica reazionaria del papato, si sviluppò nello stato pontificio un gran fermento rivoluzionario, fermento che percorreva anche il resto della penisola. Nascono infatti in questo periodo società segrete come la Carboneria che tramano contro i sovrani, incluso il pontefice. Dopo una serie di insurrezioni e veri moti rivoluzionari, non solo a Roma ma in gran parte della penisola. Le borghesie liberali e una buona parte degli intellettuali italiani cominciarono a coltivare il progetto  di unificazione nazionale. A capo di questo progetto politico erano i Savoia del Regno di Sardegna, che, grazie alle qualità di stratega del loro primo ministro Camillo Benso Conte di Cavour e il servizio del generale Garibaldi lo realizzarono nel 1861, quando venne proclamata la nascita del Regno d’Italia. Da conquistare rimanevano solamente Venezia parte dell’Impero Austro ungarico e Roma ancora nelle mani del pontefice. Queste vennero annesse rispettivamente nel 1866 e nel 1870 e la capitale fu trasferita a Roma nel 1871.

Archeologia per caso

La Roma antica non è mai stata un’inerte presenza nella Roma moderna. Al contrario, è stata soggetta a manipolazione politica, ha determinato spesso la struttura della città, ha interrotto il lavoro di costruzione di nuovi edifici ed è servita al commentario sulla cultura contemporanea. La Roma antica non smette mai di emergere e di dare forma alla città.  Nel 2016, durante gli scavi per la Stazione Amba Aradam, sono state trovate caserme militari del II secolo e quindi si `e dovuto interrompere i lavori. Nel 2018 gli archeologi hanno annunciato il ritrovamento di una ricca domus che dicono essere appartenuta al comandante di quella postazione militare. Insomma, come diceva Federico Fellini, ogni tipo di scavo si può trasformare in un sito archeologico.

Podcast

Conversazione

Hai mai visto delle rovine archeologiche? Dove? Sai a quale epoca risalgono? Di che cosa si trattava precisamente? Di un tempio? Di un oggetto di uso domestico? Di una piramide? Di un affresco? Che pensieri ha generato in te la vista di queste rovine?

Gli ebrei a Roma (documentario)

Da 00:00 a 08:20
  1. Dove si trova a Roma il quartiere ebraico?
  2. Che cosa fece Tito nel 70 a.C in Giudea?
  3. A quando si può far risalire la presenza degli ebrei a Roma? Che cosa vi facevano?
  4. Che cosa fecero i romani ai rebelli giudei?
  5. Dove seppellivano i loro morti gli ebrei? 
  6. Dove si trova una delle più belle catacombe ebraiche? Quali sono i simboli che ci dicono che sono ebraiche?
  7. Perché possiamo dire che a Roma l’ebraico era in disuso?
Da 10:48 a 15:41
  1. Da che cosa e chi dipendevano gli ebrei sin dal Medioevo?
  2. Quali ceti sociali popolavano il quartiere ebraico? C’era una vita culturale nel quartiere?
  3. Come si chiamava il papa che nel 1555 emise la bolla “Cum nimis absurdum”? E che cosa s’istituiva con questa bolla?
  4. In che condizioni erano costretti a vivere gli ebrei nel ghetto? Che attività gli era permessa?
  5. Che cosa volevano che facessero gli ebrei molti pontefici? Che cosa li constringevano a fare a questo fine?
Da 18:43 a 20:43
  1. In che speravano gli ebrei romani per ottenere la libertà?
  2. Quando finisce il potere temporale dei papi? Che cosa ottengono gli ebrei con l’unificazione dell’Italia?